Chateau d’Ax

Ci sono aziende italiane nel nome, ma non nel fatto; ci sono aziende che passano in modo così prepotente dall’essere italiane all’essere straniere e che, oltre la madre lingua, cambiano anche il marchio di fabbrica. Ci sono infine aziende italiane, italianissime, che nel nome hanno optato per il ‘fascino’ della lingua straniera. Un esempio? Chateau d’Ax.
Nata nel cuore della Lombardia, da oltre sessant’anni il marchio d’arredamento brianzolo cavalca il mercato con la produzione e la specializzazione di prodotti al passo con il…confort.
Partito sotto il nome di ‘Fratelli Colombo’, si è capito fin da subito che l’efficacia del messaggio che trapelava dal brand non era sufficientemente potente: concentrandosi quindi sulla forte comunicazione di un orientamento teso a penetrare il mercato d’Oltralpe, Bruno Colombo mutò il nome in Chateau d’Ax, il ‘castello’ che si preparava a conquistare una nuova area geografica del mercato.

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La strategia rivolta all’espansione

Adescare la Francia col francese ed attirare l’Italia con pubblicità ed azioni di marketing estese fino alla scelta di una testimonial Miss: una strategia studiata tramite slogan, che ha permesso al gruppo lombardo di estendersi e conquistare il mercato grazie all’’annoverato ‘prodotto democratico’, dalla qualità, fattura e costo accessibili ed apprezzabili da (quasi) tutti.
La gamma di componenti d’arredo è aumentata via via col passare degli anni, partendo dalle classiche zona notte e giorno (con arredi e corredi ‘imbottiti) e permeando poi il ‘territorio’ della cucina. “La realizzazione della cucina Chateau d’Ax è il completamento di un progetto che è iniziato nel 1995, il cui obiettivo era quello di arredare tutta la casa” aveva affermato in un’intervista il General Manager Italia del gruppo dopo il lancio della nuova linea. “Il progetto cucina, assieme alle nuove proposte degli architetti per d’Ax Design, sarà l’inizio di una nuova sfida per l’azienda e come tale sarà una grande emozione”.
L’attività di Chateau d’Ax, inoltre, ha esteso, negli ultimi quattro anni, la propria produzione anche in nuove aree d’Europa, con progetti di franchising in Belgio, Portogallo, Francia, Spagna ed Olanda, promuovendosi sul mercato mondiale grazie alla presenza attiva in manifestazioni internazionali, quali, primo tra tutti, il Salone del mobile.
Inoltre il progressivo attestarsi della linea ‘cucina’ e l’offerta di un prodotto ‘completo’, ovvero che partisse dall’arredo primario, spingendosi fino agli elettrodomestici e ai componenti extra, ha permesso a Chateau d’Ax di sopravvivere al periodo di criticità che ha afflitto i mercati negli ultimi cinque anni, portandolo ad attestarsi come uno dei leader mondiali.

“Significa dare vita alla nostra passione” aveva concluso poi il Manager “per la realizzazione dell’arredo completo delle più belle case del mondo”, che, dietro ad un nome francese, svela la finitura e l’intraprendenza dell’Italia.

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